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Il Logo: un antico sentiero tra animali selvatici, erbe e birdwatching

Logo mistico che ospita una varietà di uccelli e di fauna selvatica (lupi, cervi, caprioli, istrici), nonché erbe selvatiche officinali (borragine, pilosella, ortica, cicoria / tarassaco, asparagi selvatici, bruscandoli, luppolo selvatico).

“Dal Convento di Monte Illuminato al Parco del Sasso Simone e Simoncello. Il sentiero è ciò che resta del ricco periodo di scambi commerciali che animavano il territorio dei castelli del Montefeltro. Il sentiero è l’antica carrareccia che collegava il castello di Lunano a quello di Pietrarubbia, una strada ancora lastricata e scavata dai solchi delle ruote dei carri, che corre lungo tutto il crinale per meglio sfuggire ai briganti che assalivano i viaggiatori a valle. Dal colle si vede chiaramente il profilo dei due “Sassi Simone e Simoncello” che si tengono sulla sinistra per tutta la lunghezza del percorso. Il punto di arrivo del percorso è l’antico e splendido borgo di Pietrarubbia dove si possono visitare il museo della fucina che conserva reperti archeologici e illustra tutte le fasi e i luoghi della lavorazione del ferro, il museo naturalistico multimediale e il museo d’arte. Contemporanea dei metalli, voluto dall’artista internazionale Arnaldo Pomodoro. La Pietrafagnana è il “dito del diavolo” di straordinario impatto. Questa, come la vicina Pietrarubbia, fu sede di un insediamento fortificato; a testimonianza di ciò, vi sono alcune incisioni nella roccia e tracce di malta. La Pietrafagnana, detta anche “Ditone”, è una particolare e bizzarra formazione rocciosa che sembra imitare un dito rivolto verso l’alto. Qualcuno in lontananza potrebbe scambiare la forma per un castello, poiché riproduce perfettamente una fortezza con la sua torre. Ma nella memoria popolare Pietrafagnana è soprattutto un luogo di storie e leggende: si dice che lo strano monolite sia il dito del diavolo trasformato in roccia per punizione divina, mentre un’altra storia racconta di un misterioso tesoro trovato da una povera pastorella proprio in mezzo a queste rocce, che le fu poi sottratto dal suo avido padrone. In realtà, questa caratteristica conformazione geologica è interamente frutto dell’erosione naturale, che ha evidenziato strati verticali di conglomerato, isolandoli dalle rocce più tenere. Questi conglomerati, vecchi di 5-6 milioni di anni, sono formati da numerosi ciottoli derivati dal trasporto fluviale, cementati tra loro, con una matrice arenacea. I due monoliti che danno il nome al Parco sono della stessa conformazione ma di proporzioni mastodontiche e spettacolari: Sasso Simone e Sasso Simonecello. Questa è solo una parte del panorama che si può ammirare dall’alto del Monte Illuminato. Sul gigantesco altopiano del Sasso Simone, Cosimo de’Medici aveva costruito la sua inespugnabile roccaforte, grande come una città, la Città del Sasso detta La Città del Sole, di cui però rimangono solo pochi ruderi, proprio perché l’inaccessibilità e l’asprezza del luogo che doveva difendere la roccaforte costrinsero gli stessi abitanti ad andarsene per sempre agli inizi del 1600. Oggi disabitata e rifugio di animali selvatici come lupi, gufi, scoiattoli, volpi, donnole, daini, cinghiali, istrici, picchi, falchi e aquile, è raggiungibile a piedi con un percorso di trekking medio-lungo e di media difficoltà o in un paio d’ore a cavallo. ”